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lunedì 29 luglio 2013

Rifugio Sasso Bianco

Il Rifugio Sasso Bianco
Come Arrivare:
Raggiungere il piccolo abitato di Costoia, frazione di San Tomaso Agordino. Il punto di partenza è la piccola piazza dell'abitato.

Riferimento Cartografico: Tabacco n. 15 Sentiero 623-682

Difficoltà: Media

Il percorso inizia dall'abitato di Costoia, la salita è molto impegnativa, principalmente per due motivi, uno è la pendenza e il secondo è la mancanza di segnaletica precisa.
A causa della poca segnaletica siamo stati costretti ad arrivare fino a Forcella Sciota, per poi riscendere e trovare il cartello che segnalava il rifugio. Una volta ripartiti dal Rifugio Sasso Bianco si segue la via, molto più semplice, che porta verso l'abitato di Piaia, una volta iniziata la strada bianca, dopo pochi minuti si trova un segnale che indica "Costoia", li si segue un sentiero ben segnalato che ci riporta al punto di partenza.


Il Percorso dell'escursione:



Il percorso su Google earth:




Annotazioni e consigli utili:
Stralcio di panorama dalla forcella
L'itinerario è sicuramente più facile se invece che partire da Costoia si parte dalla frazione di Piaia.
Partendo da Costoia risulta molto impegnativo soprattutto per la pendenza e per la poca segnaletica presente.
Il rifugio è molto accogliente e molto "familiare".
E' un escursione molto "solitaria", una parte delle dolomiti agordine non frequentata, il che non è da sottovalutare, soprattutto per chi ama la montagna per i suoi silenzi.
Dopo tutto anche con l'errore commesso durante l'escursione, l'essere arrivati fino a forcella Sciota non è stato così male, perchè da qui si apre un bel panorama verso la valle.

Alcune fotografie dell'escursione:







sabato 27 luglio 2013

Catinaccio d'Antermoia

La partenza dell'escursione
Come Arrivare:
Raggiungere il paese di Pera, una frazione di Pozza di Fassa (TN),  dove troverete un piazzale in cui parte la navetta, al costo di 5 €, per raggiungere il Rifugio Gardereccia, il punto di partenza dell'escursione.

Riferimento Cartografico: Tabacco 29 sentiero n. 584;580;579

Difficoltà: Media-difficile (per la durata)


Il Rifugio Preuss e Il rifugio Vajolet
La partenza di questo itinerario si trova nei pressi del Rifugio Gardereccia.
Dal Rifugio Gardereccia (1949 mt), si segue una comoda ma pendente strada bianca, circa 40 minuti, fino al Rifugio Vajolet e il Rifugio Preuss (2243 mt), già da qui si può ammirare un panorama mozzafiato.
Seguendo il sentiero 584 in circa un ora si raggiunge il rifugio Passo Principe (2601 mt), anche in questo caso la salita è sempre su rocce, a tratti molto ripida, ma ancora nella normalità.

Dal Rifugio Passo Principe la storia cambia, il sentiero si stringe e sale ripido verso Passo Antermoia (2770 mt), raggiungibile in circa 50 minuti, per poi riscendere verso il il lago e il rifugio Antermoia (2497 mt) in circa un ora di cammino. Dal Rifugio Antermoia poi si scende, non senza difficoltà, verso la frazione di Pera in circa 3 ore e 20 minuti.

Il percorso dell'escursione:



Il percorso su google earth:




Annotazioni e consigli utili:
La neve durante la discesa dal
Passo Antermoia
Devo ammettere che l'escursione è lunga... ma ne vale assolutamente la pena, le dolomiti viste in questa
escursione lasciano senza parole, ogni volta che si arriva a una forcella, si apre sempre di più il panorama.
Si può dire che dal rifugio Gardereccia al Rifugio Vajolet, possono arrivare tutti, l'itinerario diventa più difficile successivamente. La parte più difficoltosa è senza dubbio la discesa dal rifugio Antermoia alla frazione di Pera, che però ci ha regalato l'incontro con le marmotte e colori floreali fantastici.

Alcune Fotografie dell'escursione:



Il Rifugio Passo Principe



Il Lago d'Antermoia e l'omonimo Rifugio





sabato 13 luglio 2013

Rifugio Vandelli

Il Lago di Sorapis

Il vecchio albergo punto di partenza
dell'escursione
Come arrivare:
Salendo da Cortina si arriva fino in cima al passo Tre Croci (SS48). In cima al passo è possibile parcheggiare
nel parcheggio di un vecchio albergo oppure ai bordi della strada.

Riferimento cartografico: Tabacco n.   sentiero 215

Difficoltà: facile anche se a tratti esposta

Dalla partenza si può decidere se girare attorno all'albergo e, arrivati al primo cartello di segnalazione attraversare il grande prato dietro alla struttura (alla nostra sinistra), oppure seguire la strada verso Misurina per circa 50 metri, trovando il segnavia 215 che ci porta su un comodo sentiero attraverso il bosco (consigliato).  Il sentiero continua in mezzo al bosco costeggiando dei piccoli forti. Sempre pianeggiante poi costeggia le Cime di Malquoira e proseguendo in lieve salita si passa un altro tratto in mezzo al bosco. Superato il bosco si affronta la parte un pò più difficile. Il sentiero si articola in delle parti attrezzate con delle corde d'acciaio e qualche scala, per poi proseguire con qualche sali-scendi ed arrivare al rifugio.
Dal rifugio poi si può tornare indietro all'ultimo corso d'acqua incontrato e proseguire verso lo splendido laghetto di Sorapis. 

Il percorso dell'escursione: 


Il percorso su google earth:




Annotazioni e consigli utili:
Un bellissimo itinerario nelle dolomiti, da fare almeno una volta nella vita, soprattutto per vedere il laghetto di Sorapis, di un blu ipnotico.
Per quanto riguarda l'itinerario, non è difficile, l'unico punto difficoltoso sono le parti esposte, ma sono attrezzate di cordino, quindi anche i bambini se imbragati e assicurati al cordino possono seguire l'escursione. Buono anche il pranzo al rifugio.
Per maggiori informazioni qui c'è il link del rifugio: Rifugio Vandelli

Alcune fotografie dell'escursione:


La parte attrezzata che corre lungo la parete rocciosa


Il rifugio Vandelli


Le tre cime visibili durante la salita
La salita attrezzata con scale metalliche

Il Panorama dal Rifugio

domenica 7 luglio 2013

Il giro del Monte Paterno

Le Tre Cime di Lavaredo Viste dal Rifugio Locatelli

Come Arrivare:
Il punto di Partenza
Raggiungere Misurina e seguire le indicazioni per le tre cime, arrivati al parcheggio davanti al Ristorante Genzianella, proseguire fino al rifugio Auronzo (2320 mt), per arrivarci si dovrà passare un casello per salire (costo della salita in auto: 22 euro), in cima comunque c'è un grande e comodo parcheggio. In alternativa dal Ristorante Genzianella partono dei Bus, dovrebbe costare meno ma ovviamente si sta di più a raggiungere il rifugio e si è legati anche ad orari di rientro.

Riferimento Cartografico: Tabacco n. 17 sentieri n. 104-101

Difficoltà: Facile

Il Santuario "Madonna della Croda"
L'escursione inizia dal Rifugio Auronzo imboccando il sentiero n. 104. Lasciandoci alle spalle il panorama dei cadini di Misurina e del Cristallo proseguiamo per circa 15 minuti fino ad incontrare il santuario della "Madonna della croda". Superato il santuario, sempre su una comoda mulatteria , dopo una ventina di minuti si raggiunge il Rifugio Lavaredo (2344 mt).
Dal Rifugio Lavaredo si può salire verso l'omonima forcella, itinerario che percorreremo in discesa, oppure seguire il sentiero verso il Rifugio Pian di Cengia.
Il Rifugio Lavaredo
Proseguendo sempre per il sentiero n. 104 ci si ritrova inizialmente a scendere, ma poi sale per portarci attraverso un paesaggio con dei piccoli laghetti montani, alla forcella, dove si può ammirare un panorama delle Dolomiti veramente mozzafiato. Da lì si devia verso il Rifugio Pian di Cengia (2528 mt), dove, almeno per questa escursione, è previsto il ristoro (a circa 2 ore dalla partenza).
Dopo aver pranzato con ottimi piatti tradizionali, si riparte, per cui si ritorna sulla forcella e si scende verso il Rifugio Locatelli (2405 mt).
Rifugio Pian di Cengia
La discesa è semplice e arrivati in fondo si risale con una piccola salita arrivando al rifugio, durante questo tragitto è possibile vedere altri laghetti formatosi durante l'inverno.
Dal rifugio Locatelli, saliamo nuovamente verso la Forcella Lavaredo, scendiamo nuovamente verso l'omonimo rifugio, lasciando la visione frontale delle Tre Cime, e proseguiamo verso il parcheggio del rifugio Auronzo.



Il percorso dell'escursione:


Il percorso su Google Heart:



Annotazioni e consigli Utili:
Il giro è veramente splendido, e vale anche la pena pagare 22 euro per salire fino al rifugio Auronzo in macchina. Il panorama delle tre cime è uno dei più belli delle dolomiti. Pur essendo il 6 di luglio quest'anno ho trovato un bel pò di neve residua che ha reso alcuni passaggi un pò più difficili, ma comunque niente di proibitivo.
Le tre cime comunque rimangono le tre cime, si può dire che sono un pò commercializzate ma rimangono un punto di riferimento delle dolomiti e uno degli itinerari escursionistici più ambiti e invidiati.






Il Rifugio Locatelli


sabato 22 dicembre 2012

Rifugio Nuvolau

Come arrivare:
Il Punto di partenza
Da Agordo si prosegue fino al passo Falzarego (SS48), arrivati i cima, si prosegue verso Cortina fino a raggiungere il ristorante Bàin de Dones, punto di partenza della seggiovia.

Riferimento cartografico: tabacco n. 3 sentiero 349

Difficoltà: facile


Dal Ristorante Bàin de Dones si prende la seggiovia fino al Rifugio Scoiattoli (10 € sola andata), da qui si prosegue verso il rifugio Averau per poi continuare fino al Rifugio Nuvolau. Dal Rifugio Nuvolau ci dirigiamo verso il Rifugio cinque torri e da lì seguiamo il sentiero segnalato verso il piazzale della pista.
 Nella giornata dell'escursione il rientro è risultato essere molto "divertente" fino all'arrivo al rifugio 5 torri, grazie ad una neve molto farinosa e ottima per scendere con le ciaspe. Dopo il rifugio invece il tracciato è completamente battuto e senza la possibilità di andare "fuori pista", il sentiero comunque è sempre facile e porta fino al piazzale della seggiovia.

Il percorso dell'escursione: 



Il percorso su google earth:




Annotazioni e consigli utili:

Il Nuvolau domina il panorama tra il passo Falzarego, Passo Giau e la conca di Cortina, fornendo all'escursionista una visione unica e a 360° delle dolomiti.
Avendolo visto pochi mesi fa in versione estiva, devo dire che il panorama invernale è molto più suggestivo.
Raccomando l'escursione soprattutto se la giornata è completamente senza nuvole.
Se avete un pò di tempo in più, potete tranquillamente partire a piedi direttamente dal piazzale della seggiovia, dato che 10 € mi sono sembrati eccessivi per una salita sola, soprattutto d'inverno quando l'utenza è molta, ma dato che il tempo stringeva ho dovuto salire così.

Alcune fotografie dell'escursione:



Il Rifugio Nuvolau

Un Fringuello Alpino


Il Rifugio 5 Torri


mercoledì 15 agosto 2012

Rifugio Pian di Fontana

Il cartello che sancisce la fine della strada
Come Arrivare:
Da Longarone si segue la SS251 (verso la Val Zoldana), arrivando a Soffranco seguendo le indicazioni per la Val del Grisol, arrivando fino al Pont dei Ross, che coincide anche con la fine della strada, dove si trova anche un piccolo parcheggio, in caso non ci fosse posto, ci sono numerose piazzole lungo la strada.

Riferimento cartografico: Tabacco n. 25 sentiero 520 - 514

Difficoltà: Media

Il cartello di inizio dell'escursione
Un classico pendio boschivo
La nostra escursione inizia subito con una rapida salita su una comoda strada bianca, ma la comodità non durerà molto a lungo, dopo aver superato un ponte che sovrasta un grazioso laghetto adibito al ripopolamento ittico, l'itinerario si trasforma, diventando una camminata nel fitto bosco del Col Tondo, fino a portarci in cima, non senza difficoltà a causa del sentiero in gran parte umido e sempre ripido.
Arrivati in cima, il sentiero cambia, si tramuta in dei sali scendi , molto più rilassanti del primo tratto, fino ad arrivare a dei ruderi di alcune casere. Da qui si prosegue in altri pendii boschivi, anche in questo caso molto "umidi", causando qualche difficoltà (non eccessiva) alla salita. Dopodichè si incontra il bivio che incrocia l'itinerario verso il Rifugio Bianchet; da qui si cambia il sentiero, dal 520 al 514, e in 20 minuti, sempre nel bosco e sempre con una discreta pendenza, si arriva al rifugio Pian di Fontana.

Il percorso dell'escursione:



Il percorso su google earth:



Annotazioni e consigli utili:
In caso di brutto tempo la discesa può risultare molto impegnativa, a causa del terreno molto fangoso.
In rifugio il cibo è ottimo e il prezzo è accessibile.
L'escursione risulta essere adatta a persone comunque adulte, non mi sento di consigliarla a famiglie con bambini, diciamo al di sotto dei 16 anni, a causa di alcuni tratti esposti e alla pendenza del tracciato.

Alcune foto dell'escursione:
Un esemplare di Gentiana Asclepiadea

I ruderi delle casere a circa tre quarti del percorso
Il Bivio per il rifugio Bianchet

Il Rifugio Pian di Fontana